sabato 21 marzo 2009

Sincerità


C’è chi ne fa la propria bandiera, il proprio manifesto, il proprio principio guida nelle relazioni con gli altri. C’è chi se ne vanta, anche. Certo, è una bella cosa la sincerità, soprattutto perché la contrapponiamo idealmente a concetti odiosi come la bugia, la falsità, la doppiezza.

Ma vi chiedete mai, voi popolo dei sinceri ad ogni costo, quanto possa far male la verità, soprattutto quando non vi viene richiesta?

Che valore può avere dire ad una persona che non ve lo ha chiesto “Io non ti amo”, mentre approfittate della sua inclinazione nei vostri confronti, mentre vi prendete con soddisfazione la quota parte di affetto che lei, vostro malgrado, sente il desiderio di darvi? Certo è una specie di assicurazione, “Io te l’avevo detto”, come se potesse mettervi al riparo da eventuali future recriminazioni, come se impedisse che qualcuno possa chiedervi di più, pur avendovi dato. E’ sincerità questa? E se lo è, vi rende forse migliori?

Io amo la verità, e amo le persone sincere. Ma la sincerità ad ogni costo, tanto da sfiorare il cinismo, non mi piace. E’ un modo opportunistico di rendersi invulnerabili alla delusione di chi, ingenuamente, potrebbe aspettarsi qualcosa in cambio di ciò che ha dato senza che fosse stato richiesto. E’ una verità che ha un effetto collaterale importante: ferire qualcuno, soprattutto nel campo dei sentimenti. E allora personalmente preferisco un dignitoso silenzio, un rispettoso distacco.

E’ già sufficientemente duro provare un sentimento non corrisposto, lasciateci soffrire in pace.

giovedì 12 marzo 2009

Saprai che non t'amo e che t'amo


Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.

T'amo e non t'amo
come se avessi nelle mie mani
le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.

Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.

Pablo Neruda

domenica 8 marzo 2009

Solitudine


"Ciao, perchè piangi?" le chiese avvicinandosi
"Perchè ho perso..." rispose lei,
alzando lo sguardo tra una lacrima e l'altra.
"Che cosa hai perso?" insistè lui
"Ho perso la guerra.
Ho perso il mio albero, il mio scoglio, la mia stella, il mio fiocco di neve.
Ho perso il mio poeta, il mio stesso sguardo,
le virgole e i punti.
Ho perso la mia musica, le mie immagini,
il mio cielo, con le albe e i tramonti.
E campi di papaveri, e balle di fieno,
e luna e stelle."
Lo sguardo di lui si fece cupo,
come quello di chi comprenda improvvisamente
la dimensione di un dolore.
"Capisco...scusami"
E si allontanò in silenzio,
rispettoso del suo pianto.


martedì 3 marzo 2009

Tu


Tu
Hai dapprima sfiorato la mia anima,
hai soffiato via con delicatezza la polvere dal mio cuore
scoprendo una superficie di cristallo
nella quale hai visto il tuo riflesso
Bellissimo.

Hai appoggiato la tua guancia alla mia,
chiedendomi in silenzio di aiutarti a spiegare le ali
che sapevi di avere, accuratamente ripiegate
sotto strati e strati di armatura,
sgretolati nei giorni propizi come neve al sole
al semplice tocco della mia mano
Dolcissimo.

Abbiamo volato insieme, pochi momenti preziosi
seguendo rotte uniche, solo nostre
contendendo a tutti gli uccelli meravigliosi del cielo
l'emozione intensa e la gioia del volo
attraverso cieli striati di rosso al tramonto
con lo sguardo proteso a guardare
il confine sottile con campi infiniti
di papaveri color del fuoco.

La mia mano sulla tua spalla
è scivolata lentamente lungo il tuo braccio,
le mani si sono strette per un attimo
prima di staccarsi
E ti sei allontanato
nella luce della sera.

Chissà se ora voli da solo incontro al sole
Mentre le mie ali senza più controllo mi portano vicino
A qualsiasi alone di luce
Come una povera falena illusa
Di ritrovare altrove lo stesso astro brillante
Al cui calore scaldare
il suo piccolo cuore ferito.

scritta il 30/5/2008