giovedì 28 maggio 2009

Se io ho bisogno di te, non ti posso amare


Quando commettete un errore o vi sentite rifiutati avvertite un vuoto tremendo.
E' tale la solitudine, che vi mettete a strisciare, implorando quella droga chiamata incoraggiamento, accettazione, e continuate a restare sotto il controllo degli altri. Come uscirne? Avendo ingerito quella droga, avete perso la vostra capacità di amare.
Sapete perchè? Perchè non potete più vedere liberamente nessun essere umano. Vi limitate a prendere in considerazione soltanto il fatto che essi vi accettano oppure vi rifiutano, vi approvano o vi disapprovano. Li considerate una minaccia o un sostegno alla vostra droga.
...Dovete capire perchè non potete vivere senza il consenso degli altri. Volete amare gli altri? Morite per loro. Fate morire il vostro bisogno degli altri...
..Se non dovete più difendervi, da qualcuno, non avvertite la necessità di scusarvi. Nè di dare spiegazioni. Non dovete far colpo su nessuno. Sorvolate su quanto si dice o sipensa di voi. Non vi irrita affatto. Non vi preoccupa.
Allora l'amore inizierà.
Se io ho bisogno di te, non ti posso amare.

(A. DeMello - Istruzioni di volo per aquile e polli)

sabato 23 maggio 2009

The End


"Che cosa sono io per te, ora?"
Lui non si aspettava la domanda, "Sempre a sezionare tutto" pensò.
Il fatto che lei gliel'avesse chiesto lo metteva leggermente a disagio.
Era un bel po' che non si incontravano, che non parlavano per più di dieci minuti, che non respiravano la stessa aria.
"Non c'è una risposta" disse.
Lo sguardo di lei non tradì nessuna emozione, nè delusione. Se lo aspettava, in fondo, e una risposta diversa sarebbe stata una sorpresa, bella o brutta che fosse.
"Vedi, questo è un problema" sussurrò lei abbassando lo sguardo.
Lui non la guardava negli occhi, temeva di leggervi ulteriori domande, aspettative, richieste a cui non voleva più dover pensare.
Passò qualche minuto di un silenzio grave, pesante.
Era tardi, tra poco le luci del tramonto avrebbero striato il cielo tingendolo di rosso, come piaceva tanto ad entrambi.
Quanto ne avevano parlato, del tramonto, e quanto ogni tramonto aveva parlato loro l'uno dell'altra, quando erano lontani.
"Hai paura di perdermi per sempre?" chiese lui, come se stesse seguendo il filo dei suoi pensieri.
"Ho paura di averti già perso" rispose lei.
Poi gli fece un'altra domanda:
"Che rischi saresti disposto a correre per me? Perchè solo se vale la pena si corrono rischi, solo se c'è qualcosa di grande..."
Lo sguardo di lui ora era come congelato, lei non riusciva a vedere oltre il nero profondo delle sue iridi.
Attese qualche secondo, poi la guardò negli occhi e disse:
"Non c'è più niente, di grande..."
Ecco, lei ora aveva tutte le risposte. Era lì, quella sera, per cercare questa conferma, anche se inconsciamente avrebbe preferito una smentita, una improbabile, impossibile smentita. Le venne in mente la frase che era solita citare con convinzione: "Per ogni risposta che non vuoi sentire c'è una domanda che non devi fare."
In questo momento della sua vita, però, lei aveva bisogno di quella risposta, per quanto non fosse piacevole sentirla.
Gli ricambiò lo sguardo, senza cedimenti, senza lacrime, e disse, quasi sottovoce:
"Ciao amore mio grandissimo, io non ti scorderò mai"
Poi tacque, e rimase come in attesa.
Lui si alzò senza fretta, la guardò un'ultima volta in silenzio, poi voltò le spalle
e se ne andò.

sabato 16 maggio 2009

Sei triste...e ciò dimostra che la tua anima è ancora viva

Dice il maestro al guerriero, quando lo vede depresso: "Tu non sei quello che sembri nei momenti di tristezza. Sei molto di più.
"Mentre tanti sono partiti, per motivi che non comprenderemo mai, tu sei ancora qui. Perchè mai Dio si è portato via uomini così incredibili, e ha lasciato te?
"In questo momento, milioni di uomini hanno già rinunciato. Non si infastidiscono, non piangono, non fanno più niente. Si limitano ad aspettare che il tempo passi. Hanno perduto la capacità di reagire.
"Tu, però, sei triste. E ciò dimostra che la tua anima è ancora viva."

P. Coelho

venerdì 1 maggio 2009

Il resto della mia vita



Come farò senza te, amore mio negato?

Come mi sembrerà il resto della mia vita,

che colore avrà il mio cielo,

che riflessi avrà il mio sole sull'acqua del mare

quando i raggi si inclinano sul far della sera?


In quali occhi guarderò per cercare conforto,

per cercare la conferma del mio essere vera, unica e speciale?

Dove cercherò una lacrima versata per me,

un pensiero che mi dedica un'alba,

una sosta davanti al rosso di un tramonto?


Vorrei poter cancellare i miei ricordi,

non riesco ad archiviarli con serenità,

dalla scatola in cui ho cercato di chiuderli

filtra ancora troppa luce...

Luce, luce del sole, abbagliami,

nero della notte, rendimi cieca,

silenzio assordami così che io non possa più sentire,

non possa più vedere le immagini meravigliose che qualcuno mi ha tolto,

che non potrò più avere...


Cuore mio renditi pietra,

anima mia chiuditi a riccio,

io ho paura,

io non voglio soffrire...


scritta il 22 marzo 2009

Siate il meglio

Se non potete essere un pino

sulla vetta del monte,

siate un cespuglio nella valle,

ma siate il miglior piccolo cespuglio

sulla sponda del ruscello.

Siate un cespuglio

se non potete essere un albero.

Se non potete essere una via maestra,

siate un sentiero.

Se non potete essere il sole,

siate una stella.

Non con la mole, vincente o fallite.

Siate il meglio di qualunque cosa siate.

Cercate ardentemente di scoprire

a che cosa siete chiamati, e poi mettetevi a farlo appassionatamente.

Siate comunque sempre il meglio di qualsiasi cosa siate.

Martin Luther King