sabato 18 luglio 2009

Piccola barca

E ci risiamo, piccola barca testarda, ancora una volta ti sei trovata tra le onde alte, più alte di te, e ancora una volta non hai voluto rassegnarti.
La corrente ti spinge via, ti sbatacchia come un fuscello, il mare prima in bonaccia ti scuote con forza improvvisa, potente, tu che non hai àncora, tu che non hai timone...Ma invece di assecondarlo, di lasciarti trascinare sperando in un miracolo che ti porti in salvo, lotti con le tue misere forze, ti opponi alla decisione di lui che ha voluto burrasca, non importa se questa ti potrà distruggere.
Tu, piccola e tenace, ti aggrappi a quel piccolo pezzo di cima che ancora ti resta, e cerchi di cavalcare i flutti con il tuo minuscolo scafo, ti ergi col tuo candore come se fossi un'eroina davanti al nemico che prima era amico, e difendi quella che in realtà è soltanto la tua voglia di continuare ad esistere.
Ma mia piccola barca, se il mare stesso che ti dà vita ha deciso di distruggerti, per quanto non ti sembri giusto, prima o poi dovrai soccombere. Lo so, non hai il cuore di farti tirare in secca, di allontanarti dal tuo grande amore che può darti morte, anche se questo garantirebbe la tua sopravvivenza, ma che vita sarebbe, per una barca, rimanere all'asciutto?
Coraggio, piccola barca, io sono con te: provaci ancora, sola con la tua forza e le tue certezze, con il tuo grande cuore. Forse avrai ancora ragione di lui, forse lo convincerai, le onde si calmeranno e tornerà a splendere quel sole i cui riflessi sull'acqua del tuo mare sono per te la cosa più bella che esista.

(in una serata di tristezza e sconforto può venir fuori anche questo...)

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