sabato 31 gennaio 2009

Arc-en ciel

Il titolo di questo blog è ispirato a quello di un breve racconto che ho scritto poco tempo fa ispirandomi alle parole di un amico.
Eccolo qui.


"Cosa ti piace di me?" chiese lei, senza distogliere lo sguardo dalla pozzanghera che si allargava vicino alle punte delle loro scarpe, lucida e ferma come uno specchio dal momento che aveva appena smesso di piovere.

"Quanto tempo ho?" sorrise lui guardandola con la coda dell'occhio, mentre le loro spalle si sfioravano.

Erano seduti su un alto gradino in una strada di periferia, in mezzo a casermoni alti e austeri, resi ancora piu scuri dal grigiore del cielo che accennava appena a schiarirsi dopo il temporale. Davanti a loro le nubi si riflettevano in una pozza d'acqua, e la luce radente all'ora del tramonto, dava alla superficie di quel piccolo laghetto urbano un aspetto quasi romantico.

"Mi piace il suono della tua voce, mi piacciono i tuoi silenzi, mi piace quando mi capisci senza bisogno che io parli..."

Visibilmente imbarazzato lui parlava senza guardarla negli occhi, ma con lo sguardo rivolto verso il basso.

Apparentemente soddisfatta dalla risposta, lei gli si fece più vicina, quasi a cercare un contatto col calore del suo corpo; entrambi erano bagnati dalla recente pioggia, e ogni tanto un brivido le attraversava la pelle come una scossa elettrica.

Mentre fissavano la superficie della pozzanghera assorti ognuno nelle proprie riflessioni, lei si riscosse e eccitata disse "Guarda!!" Lui riportato a terra dal suono della sua voce non capì subito dove guardare, ma seguendo gli occhi di lei alla fine lo vide: un bellissimo arcobaleno si rifletteva nell'acqua, un tocco di colore in mezzo al grigio dell'asfalto bagnato che sembrava un piccolo miracolo, messo lì apposta per loro. Non pensarono nemmeno ad alzare lo sguardo per vedere l'originale di quel magnifico riflesso, in quel momento quello era il loro lago in miniatura, e il piccolo arcobaleno che vi campeggiava brillante era lì solo per loro e per nessun altro.

Dopo averlo fissato per un po', come ad un tacito segnale entrambi girarono il capo e si guardarono negli occhi, vedendovi riflessi multicolori, e nella luce ormai scarsa del crepuscolo si abbandonarono l'una sulle labbra dell'altro, in un abbraccio senza fine.

Dedicato a F.

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